Corviale, periferia estrema di Roma, lì gli autobus devono veramente fermarsi, non possono più andare avanti. Tra colline verdi e un paesaggio ondulato fino a dove finisce lo sguardo, si distende il tristemente noto "Serpentone". Un blocco di cemento lungo un chilometro, alto nove piani, una popolazione di circa 6000 persone, tante al confine tra legalità e illegalità. Il quarto piano è occupato da anni, la droga si trova facilmente, la prostituzione, la delinquenza... ora molto meno ma una volta era così. In questo mondo al di fuori delle regole qualche oasi di splendore c’è, come il campo da calcio e l'annesso centro sportivo, fiore all'occhiello non solo del quartiere ma di tutta la città... e poi... la palestra di pugilato, creata illegalmente tanti anni fa da "Picchio" Barbante e dai suoi figli. Nata dal degrado di un asilo nido progettato e mai avviato. Un luogo di incontro fraterno che ha strappato alla strada tanti figli di famiglie difficili, difficilissime. Malgrado qualche occhio nero e qualche naso rotto i genitori sono tranquilli, meglio un cazzotto in un occhio che la droga per strada. Quando vai in quella palestra ti senti protetto, senti che quei ragazzi ti si stringono attorno, ti accorgi del rispetto per le persone, lo stesso rispetto che poi portano in famiglia, quelle famiglie che cercano a loro modo di cambiare.